FAQ relative all’aerazione controllata

Oggi, per costruire o ristrutturare a norma di legge, è richiesta la conformità all’attuale regolamento sul risparmio energetico (EnEV, Energieeisparverordnung). Nel § 6 esso stabilisce che l’involucro edilizio debba essere a tenuta d’aria e garantire un ricambio d’aria minimo.

Si tratta di due requisiti in contrapposizione che possono essere soddisfatti solo adottando specifiche misure, come la ventilazione controllata. Quest’ultima, infatti, permette un ricambio d’aria continuo, anche in costruzioni ermetiche. La ventilazione controllata assicura, da un lato, un’adduzione di aria fresca duratura, igienica e a risparmio energetico, dall’altro, l’espulsione dell’aria consumata, umida e ricca di sostanze nocive, che potrebbe favorire la formazione di muffa, infestazioni e danni alla salute.

Garantire una ventilazione naturale adeguata e un ricambio d’aria igienico con gli involucri edilizi ermetici di oggi richiede uno sforzo considerevole. Per garantire un ricambio d’aria completo e continuo, bisognerebbe aprire le finestre per 5 minuti ogni 2 ore. Uno scenario difficilmente realizzabile nella realtà.

Rispetto alla ventilazione naturale, la ventilazione controllata offre una serie di vantaggi decisivi:

  • adduzione continua e costante sotto il profilo della quantità e della velocità di aria fresca filtrata
  • assenza di correnti d’aria
  • nessun rumore proveniente dalle finestre aperte
  • deumidificazione permanente per evitare la formazione di muffa

Naturalmente, anche se si utilizza un impianto di ventilazione, nulla vieta di aprire le finestre. Di per sé non sarebbe necessario visto che questa operazione viene svolta in modo igienico, silenzioso e senza correnti d’aria, dall’impianto di ventilazione con un considerevole risparmio energetico.

I consumi energetici si riducono considerevolmente. Gli efficientissimi ventilatori del dispositivo di ventilazione garantiscono un recupero di energia termica fino a 25 kWh per ogni kWh di corrente.

Sì, perché grazie al recupero di calore e all’eliminazione di eventuali perdite di energia dovute alla finestre aperte, a seconda del tipo di edificio e del comportamento degli utenti sono possibili risparmi sul riscaldamento fino al 30 – 50 %.

In linea di principio con un impianto di ventilazione si generano meno accumuli di polvere rispetto a quando si tengono aperte le finestre, perché l’aria esterna viene filtrata nel dispositivo di ventilazione prima di confluire all’interno degli ambienti. Non c’è il rischio che i depositi di polvere presenti vengano smossi, essendo la velocità dell’impianto di ventilazione piuttosto bassa e costante.

Se la progettazione e l’esecuzione dei lavori sono stati eseguiti a regola d’arte e se vengono garantite le velocità dell’aria prescritte, non si generano né correnti d’aria né rumori. Il ripartitore profi-air con isolamento acustico e la disposizione a stella del sistema di distribuzione dell’aria profi-air prevengono inoltre la trasmissione dei rumori da una stanza all’altra. Grazie al collegamento singolo dei canali dell’aria immessa e dell’aria estratta al distributore dell’aria, non è più necessario installare i silenziatori antirumore supplementari.

Nei canali dell’aria non si accumula sporco. Per l’aria immessa e l’aria estratta, infatti, vengono utilizzati dei filtri che entrano in funzione prima che l’aria raggiunga i canali. Tuttavia, qualora necessario, è molto facile pulire i canali dell’aria attraverso le comode aperture di ispezione sul ripartitore di immissione e di estrazione dell’aria.

Nel sistema di distribuzione dell’aria profi-air non si formano colonie batteriche.

L’umidità dell’aria prefiltrata nel sistema di tubazioni è troppo bassa per dare vita a un ambiente adatto alla proliferazione di microorganismi. Inoltre, i rivestimenti antistatici e antibatterici dei tubi e lo strato interno liscio dei tunnel tubolari e dei tubi cilindrici profi-air non pongono problemi dal punto di vista igienico.

Il sistema di distribuzione dell’aria profi-air è disposto a stella. Tutti i canali dell’aria vengono posati nelle varie stanze a partire dal ripartitore dell’aria immessa e dell’aria estratta. L’aria immessa e l’aria estratta risultano quindi completamente separate. Si evita così la trasmissione di rumori dalle varie diramazioni dei canali dell’aria.

I locali in cui viene immessa costantemente aria fresca sono, ad esempio, salotto e camere da letto oppure uffici. I locali dai quali viene estratta l’aria consumata e umida sono, ad esempio, cucina, bagno, WC, sala per gli impianti e lavanderia. Le quantità di aria da immettere ed espellere si equivalgono considerando la somma ripartita sull’intero edificio, ma variano dal punto di vista del fabbisogno in funzione di ciascun ambiente. Per non superare la velocità dell’aria consentita delle valvole in grandi ambienti (ad es. open space), si raccomanda l’installazione di 2 – 3 canali dell’aria. Effettuare una progettazione e un’installazione a regola d’arte..

Se si intende utilizzare, insieme, un focolare (ad es. una stufa in maiolica o un caminetto) e un impianto di ventilazione, occorre rivolgersi allo spazzacamini di riferimento per consulenza e per le autorizzazioni necessarie. La norma DIN 1946 Parte 6 – Versione 05/2009 regola l’uso dei focolari con funzione dipendente e indipendente dall’aria ambiente.

In particolare per i focolari con funzione dipendente dall’aria ambiente sono richiesti dispositivi di protezione in grado di prevenire la formazione di una pericolosa depressione. Per maggiori dettagli, visitare i siti di VFW – Bundesverband für Wohnungslüftung e.V. (Associazione federale per la ventilazione delle abitazioni) e della Bundesverband des Schornsteinfegerhandwerks (Associazione federale degli spazzacamini tedeschi).

Come già detto in relazione all’uso del focolare con funzione dipendente dall’aria ambiente, anche nel caso delle cappe aspiranti può generarsi una depressione pericolosa. Ciò comporta un incremento della pressione ai lati del ventilatore per l’estrazione dell’aria viziata, con la conseguente riduzione della portata. Contemporaneamente aumenta la portata sul lato dell’aria immessa, il che crea un disequilibrio tra aria immessa ed aria estratta, portando a un ridotto recupero del calore. L’uso combinato di cappe aspiranti e impianti di ventilazione dovrebbe pertanto avvenire solo in presenza di un’adeguata adduzione di aria esterna. In alternativa è possibile utilizzare cappe aspiranti a ricircolo d’aria (con filtro antigrasso o a carboni attivi) che non provochino depressione negli ambienti ermetici e che si prestino quindi a un uso combinato.

La mandata di aria delle cappe aspiranti supera di solito la portata dell’impianto di ventilazione controllata. Collegando al sistema di ventilazione una normale cappa aspirante con un ventilatore da 300 – 600 m³/h, si genera un drastico disequilibrio tra aria immessa e aria estratta.

L’aria estratta dalla cappa aspirante non è solo pregna di vapore acqueo e odori, ma soprattutto di grassi. Nonostante i filtri, il sistema di canali e il dispositivo di ventilazione sono soggetti ad accumuli di sporcizia, lo scambiatore di calore è esposto alla fuliggine e la capacità di recupero termico si riduce.